FILIPPO FRANCESCO FABIANO
Con il suo obiettivo cerca attimi fuggenti, emozioni sottili che trova sulla faccia annoiata di un uomo al bancone di un bar, oppure di un bambino che scende felice da uno scivolo. Con i suoi reportage documenta emozioni che si consumano lente nel mondo brullo ed isolato della montagna. Con le foto in studio rivela un universo artefatto e perfetto, dove il protagonista è il corpo umano. Il mondo, il suo contrario in un’infinità di click.
Per Filippo Francesco Fabiano (Milano, 1979) la passione per la fotografia sboccia prestissimo. A tredici anni riceve il suo primo ingranditore fotografico e allestisce a casa una piccola camera oscura. Dopo gli studi all’istituto tecnico inizia il suo apprendistato accanto a noti fotografi milanesi. Poi inizia una vita girovaga in Europa, si stabilisce in Spagna, a Barcellona, e poi a Parigi. Usa la fotografia per raccontare quello che vede di bello ed emozionante. Le stradine strette dei quartieri vecchi di Barcellona, il caos trascinante della movida notturna, i bar che riaprono all’alba a Saint Germain des Près. Espone i suoi lavori nei locali che frequenta e negli squat dove “si fa controcultura, e trova spazio una visione libera della realtà”.
Nel 2010 torna in Italia e sceglie di vivere tra le montagne di Livigno. Con la sua macchina fotografica racconta la vita quotidiana a 1.800 metri di altitudine: i periodi turistici con le piste piene di sciatori, e la vita tranquilla del fuori stagione.
Dalle sue perlustrazione sul campo nasce “Volti”. Una serie di scatti a colori e in bianco e nero realizzati con una macchina semiautomatica che catturano le facce dei suoi nuovi concittadini: ragazzi che flirtano per strada, uomini seduti ai banconi del bar nelle ore vuote della giornata, una giovane mamma col suo bimbo.
La vita notturna resta però la sua migliore fonte d’ispirazione “Soprattutto quel momento magico tra mezzanotte e le due, quando la deriva delle ore più fonde della notte è lontana e si respira solo energia ed entusiasmo” Segue le band rock che si esibiscono nei bar più popolati di Livigno come il The Marcos pub. Qui fotografa cantanti, musicisti e documenta quello che avviene prima del concerto e dietro il palco. Sono immagini nitidissime, con tagli precisi che inquadrano poche figure per volta. Prima di scattare posiziona faretti in angoli nascosti del locale che si accendono e si spengono a ritmo casuale. Il risultato è una luce chiara che accarezza e svela volti e corpi, li lucida, e li avvolge in un’atmosfera onirica.
FOTOGRAFIA E PERFORMING ART
Dall’incontro con la performer Katia della Fonte nel 2010 nascono cicli fotografici importanti. Documenta il lavoro l’artista mentre danza e dipinge il suo corpo e quello dei ballerini con cui collabora: la Notte Nera di Livigno (2011), Red powder dancing (2012) sulle sponde del lago di San Giacomo, e Stone Fusion (2013) dove con la luce del tramonto coglie i danzatori in alta quota, che si mimetizzano tra la vegetazione bassa e le rocce. La grande protagonista è la natura; con la sua macchina fotografica, senza mai ricorrere a ritocchi e post produzione, sa coglie i colori intensi che bagnano il paesaggio.
IN STUDIO
I lavori realizzati in studio nascono dalla passione per il ritratto e l’osservazione del corpo umano. Real Pregnant Art (2010) è una serie di scatti in cui ritrae le forme morbide di una donna al nono mese di gravidanza, cogliendone gioia, attesa e speranza. In collaborazione con Katia della Fonte realizza la serie Real Black&Withe (2014), dove il corpo magro e muscoloso della performer si rivela nella sua forza espressiva: Filippo Fabiano ne indaga le pieghe, le forme sottili; il corpo dipinto di bianco e nero affiora da fondi scuri, profondi, come un fantasma. Con le Mammuttine, la squadra di rugby femminile di Livigno, ha realizzato un servizio fotografico che mostra con ironia la femminilità e la grazia delle giocatrici. Nella recentissima Rough Diamonds (2015), mette in scena dei teatrini che citano Eyes Wide Shut di Kubrik. In un rigoroso bianco e nero coglie corpi nudi di donne che si abbracciano sensualmente, si stringono giocando con piume e maschere veneziane.
REPORTAGE
Per il fotografo la vita trascorre a caccia di emozioni. Nelle giornate d’inverno, quando Livigno si anima di eventi e di turisti, stare fuori con la macchina fotografica è un “continuo scattare, cogliere ispirazioni”. Sale presto sulle piste e, da abilissimo sciatore, segue quello che accade lungo i tracciati innevati. I salti, i fuori pista, le discese da togliere il fiato, ma anche gli incidenti, l’arrivo dell’elisoccorso (Bad days, 2012) . E’ un modo per raccontare, ancora una volta, il rapporto ambiguo tra uomo e natura: il senso di libertà, potenza e insieme la paura di essere immersi “in un ambiente difficile che può diventare improvvisamente ostile”. Gli sciatori sono avvolti da soffici nubi bianche oppure saltano sospesi tra cielo e neve. Nel 2013 segue la Transumanza, una manifestazione tradizionale del luogo, in cui i livignaschi percorrono chilometri di baita in baita. Un pellegrinaggio festante dove si celebra la montagna e il piacere di stare insieme.
La notte racconta la faccia del paese legata alla moda, le manifestazioni culturali come Art in Ice che segue dal 2011, le feste in piazza che accendono il cielo nero di Livigno con fuochi d’artificio (Luce Skizzata, 2013) dando vita a contrasti emozionanti.
D’estate racconta la vita semplice del paese. Dai suoi sopralluoghi al parco giochi nasce la serie Emozioni in gioco (2010) dove in asciutto bianco e nero coglie le “espressioni straordinarie dei bimbi, la serietà trascinante e l’impegno che mettono in ciò che fanno”. Dal 2011 segue anche le maggiori fiere zootecniche della Valtellina. “Le mucche sono il mio soggetto preferito”, i loro corpi muscolosi, le mammelle piene di latte rimandano alla vita semplice e gioiosa della vita in montagna. Filippo Fabiano si avvicina agli animali più che può, “per fotografarne i musi umidi, le espressioni dolci e intelligenti”. Dopo aver tanto viaggiato per il mondo negli ultimi anni il fotografo ha lasciato pochissimo Livigno, solo per brevi spostamenti. Da questi rari viaggi sono nati i reportage Veneziano dedicato alla “città magica, tutta vista dall’alto, terrazzi e campanili che rendono con senso di vertigine la bellezza della città” e Corsica, “tutta dedicata al mare e alle sue infinite sfumature di azzurro”.
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MATERIALE:
BODY
NIKON D300
NIKON D3S
NIKON D4s
NIKON D3x
NIKON D800
LENS
AF-S NIKKOR 14-24 mm f/2.8G ED
AF-S Zoom-Nikkor 17-35 mm f/2.8D IF-ED
AF Zoom-Nikkor 18-35 mm f/3.5-4.5D IF-ED
AF-S DX NIKKOR 18-105 mm f/3.5-5.6G ED VR
AF-S NIKKOR 24-70 mm f/2.8G ED
AF Zoom-Nikkor 24-85 mm f/2.8-4D IF
AF-S NIKKOR 70-200 mm f/2.8G ED VR II
AF VR Zoom-Nikkor 80-400 mm f/4.5-5.6D ED
AF-S VR Zoom-Nikkor 200-400 mm f/4G IF-ED
AF-S DX NIKKOR 35 mm f/1.8G
AF Nikkor 20 mm f/2.8D
AF-S NIKKOR 50 mm f/1.4G
AF Nikkor 85 mm f/1.4D IF
AF DC-Nikkor 105 mm f/2D
AF-S NIKKOR 300 mm f/2.8G ED VR II
AF-S Nikkor 300 mm f/4D IF-ED
AF-S NIKKOR 600 mm f/4G ED VR
AF-S VR Micro-Nikkor 105 mm f/2.8G IF-ED
PC-E Micro NIKKOR 85 mm f/2.8D
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